Non ci dilungheremo in questo capitolo a descrivere che cosa contengono e quante calorie hanno i vari alimenti, ma vi daremo alcune informazioni pratiche relative all’alimentazione in gravidanza Milano.
- L’apporto calorico giornaliero nei paesi occidentali (che dovrebbe essere all’incirca di 2000-2500 calorie), è di solito squilibrato in eccesso piuttosto che in difetto: basta guardarsi in giro per vedere che almeno la metà delle persone è in sovrappeso. Ne deriva che durante la gravidanza non bisogna aumentare la quantità di cibo che normalmente si introduce, anche perché il corpo della donna gravida produce degli ormoni che spostano il metabolismo verso l’immagazzinamento dei principi nutritivi. Il detto “bisogna mangiare per due” era validissimo fino a cinquant’anni fa, quando le condizioni socio-economiche erano molto diverse da quelle attuali, adesso è molto più frequente che alla gravida venga consigliata una dieta per limitare l’apporto alimentare.
- Il consumo energetico è molto diverso da persona a persona e, quindi, da gravida a gravida. Ne deriva che per alcune donne l’aumento ponderale può essere nei limiti normali introducendo 3500 calorie al giorno, mentre altre sono costrette a seguire diete da 1500 calorie per non veder schizzare l’ago della bilancia. E’ quindi praticamente impossibile formulare un’alimentazione in gravidanza Milano adatta a tutte le gravide.
- L’aumento ponderale consigliabile è compreso tra 6 e 12 chilogrammi. Esso può essere superiore se si parte da una situazione di sottopeso, e inferiore se si parte da una situazione di sovrappeso, senza che vi siano conseguenze negative.
- L’alimentazione in gravidanza Milano dovrebbe essere il più possibile varia, comprendendo tutti i giorni frutta e verdura fresche (fonte di molte vitamine che si perdono durante la cottura e la conservazione) e proteine (contenute soprattutto nella carne, nel pesce, nei latticini e nelle uova). Per quanto riguarda il consumo di zuccheri e di grassi di solito sono presenti nella dieta in modo anche eccessivo.
- Mentre è difficile nel nostro paese che una gravida non copra con l’alimentazione il fabbisogno calorico, proteico, glucidico, lipidico e vitaminico, è invece relativamente frequente che vi siano delle carenze di determinate sostanze nutritive, il cui fabbisogno aumenta durante la gravidanza e la cui quantità nella dieta seguita non sempre coincide con la RDA (Recommended Daily Allowance, cioè l’assunzione giornaliera raccomandata).
- Ferro. Il ferro è un costituente fondamentale dell’emoglobina, la sostanza presente nei globuli rossi per veicolare l’ossigeno. Si tratta di un minerale presente nei cibi in quantità non elevata, per cui è frequente che si verifichi una carenza anche in situazioni diverse dalla gravidanza. La donna poi è particolarmente esposta alla carenza di ferro perché mensilmente perde sangue (e quindi ferro) con le mestruazioni. La carenza di ferro causa anemia microcitica, cioè con globuli rossi piccoli. Il ferro è contenuto in quantità apprezzabile nella carne, nel rosso d’uovo, nei legumi, nei cereali non raffinati e nei vegetali a foglie verdi. Tuttavia, anche cercando di mangiare molti di questi cibi, spesso una carenza di ferro non si riesce a correggere con la sola alimentazione, per cui è necessario ricorrere a farmaci a base di ferro. La carenza di ferro si individua nell’esame del sangue tramite emocromo, sideremia, transferrinemia.
- Calcio. Il calcio è un minerale costituente essenziale delle ossa. Siccome la sua quantità nel sangue deve essere compresa entro limiti molto stretti, se la sua assunzione è scarsa esso viene prelevato dall’osso, che quindi si impoverisce di calcio e diventa osteoporotico. Un’alimentazione povera di calcio durante l’infanzia e l’adolescenza favorisce l’insorgenza di osteoporosi nella vecchiaia. Il fabbisogno giornaliero di calcio nella donna è di 800 mg, durante la gravidanza e l’allattamento esso aumenta di altri 400 mg. Il calcio è contenuto soprattutto nel latte e nei latticini, ma per assumere 1,2 gr di calcio è necessario bere 1 litro di latte al giorno, e/o quantità equivalenti di yogurt o formaggi. Perciò si vede bene come molte persone non arrivino con la sola dieta a questo dosaggio, e sia quindi necessario che il medico si informi sulle abitudini alimentari specifiche della donna gravida ed eventualmente consigli dei preparati contenenti una dose adeguata di calcio. Non è possibile con gli esami del sangue evidenziare un’eventuale scarso apporto dietetico di calcio.
- Acido folico. L’acido folico (o vitamina Bc) è contenuto in numerosi alimenti (soprattutto vegetali a foglie verdi) ma in quantità non elevata, e il suo fabbisogno giornaliero in gravidanza raddoppia, passando da 400 a 800 microgrammi. La sua carenza causa anemia megaloblastica (cioè con globuli rossi grandi), ma soprattutto è stato osservato che una scarsa introduzione con la dieta dà un aumentato rischio di difetti di chiusura del tubo neurale (anencefalia, meningocele, spina bifida). Da alcuni anni perciò si raccomanda un’integrazione di acido folico nel periodo pre- e periconcezionale e nei primi 4 mesi di gravidanza.
- E’ consigliabile limitare l’assunzione di alcuni alimenti come il caffè e l’alcool. Cercate di non bere più di 3 tazzine di caffè al giorno perché la caffeina è un eccitante che aumenta la frequenza cardiaca (il cuore di una donna incinta è già sottoposto ad un superlavoro). Anche l’alcool sarebbe da evitare, ed è comunque consigliabile non bere più di un bicchiere di vino al giorno.
- E’ consigliabile evitare il digiuno prolungato perché durante il digiuno il metabolismo della donna gravida brucia i grassi di deposito e si formano delle sostanze chiamate corpi chetonici,